JWOC 2018 Ungheria
Si sono conclusi ieri con la staffetta i mondiali junior di orienteering in Ungheria e con essi anche l’ultima esperienza ai JWOC per il nostro Fabio, unico rappresentante dell’U.S. Primiero in terra ungherese con i colori dell’Italia. Le gare si sono disputate su terreni che erano ben diversi da quelli a cui siamo abituati in Italia, terreni caratterizzati da un’alternanza tra zone aperte e zone impossibili da attraversare per via della vegetazione molto fitta. Il programma di questi mondiali si è aperto lunedì con la gara long, “la più lunga della storia”, che subito ha messo in difficoltà tutti gli atleti azzurri. In cima alle classifiche ritroviamo nomi che non sono una novità, sopratutto quelli dei vincitori della gara: al femminile il titolo di campionessa del mondo se lo accolla l’inarrestabile atleta portacolori della Svizzera Simona Aebersold davanti all’atleta di casa Zsofia Sarkozy e alla ceca Tereza Janosikova; al maschile il campione del mondo long è il norvegese Kasper Fosser davanti al francese Mathieu Perrin e il ceco Daniel Vandas. Fabio invece conclude una gara, con alcune imperfezioni ed una crisi di fame che lo ha colpito a metà gara, in 132^ posizione.
Conclusa la prima giornata di gare, martedì si è disputata la gara più veloce del programma dei JWOC, la sprint nel centro storico di Kecskemét Belváros. In campo femminile Simona Aebersold si conferma l’atleta junior più forte nelle gare sprint vincendo il su secondo titolo mondiale davanti alla ceca Tereza Janosikova e all’ungherese Csilla Gárdonyi. Tra gli uomini il titolo mondiale è un’affare tedesco con la vittoria di Colin Kolbe sull’inglese Matthew Fellbaum e al terzo posto ex aequo per Otto Kaario (FIN) e Kasper Fosser (NOR). Anche in questo caso gli atleti azzurri sono stati messi a dura prova: Fabio conclude la propria prova al 93° posto.
Dopo una giornata di riposo le gare sono riprese il giovedì con le qualifiche middle: la gara che portava molta pressione sugli atleti consapevoli che solamente i top 20 della classifica finale di ciascuna delle 3 batterie maschili e femminili si sarebbero qualificati per la finale A e quindi avrebbero potuto competere per una medaglia. Purtroppo nessuno degli atleti italiani è riuscito a centrare la qualificazione, con Fabio che conclude la sua gara nella 3^ batteria al 45° posto.
I podi della finale middle disputata il giorno successivo hanno visto tra le donne la vittoria dell’atleta di casa Gárdonyi Csilla davanti alla svedese Sanna Fast e alla ceca Barbora Chaloupska. Tre gli uomini il podio parla tutto svedese con Jesper Svensk che si impone su Simon Imark e Henrik Johannesson. Fabio accede alla finale C porta a casa un 27° posto.
L’ultima gara in programma era la staffetta che vedeva Fabio impegnato nella seconda frazione della squadra azzurra insieme a Damiano Bettega e ad Enrico Mannocci. Alla fine tra le donne la vittoria della Russia (Dasha Panchenko, Kristina Smirnova e Veronika Kalinina) su Repubblica Ceca (Tereza Cechova, Barbora Chaloupska e Tereza Janosikova) e Norvegia (Ragne Wiklund, Malin Sandstad e Victoria Haestad Bjornstad). Tra gli uomini vittoria della Norvegia (Havard Eidsmo, Elias Jonsson e Kasper Fosser) su Svezia (Jesper Svensk, Simon Imark e Isac von Krusenstierna) e Repubblica Ceca (Vojtech Sykora, Tomas Krivda e Daniel Vandas). La squadra azzurra maschile conclude la propria prova con un 28° posto complessivo.
Ecco il commento di Fabio alla fine di questa settimana :
“Sinceramente sono un po’ deluso da questi JWOC perché anche se sapevo di non essere al top speravo in qualcosa di meglio, anche perché é stato il mio ultimo mondiale nella categoria junior. Alla long sono andato in crisi di fame verso metà gara e alla sprint sono incappato in diversi errori ed insicurezze che non mi hanno permesso di avere una corsa fluida. Il terreno della middle era molto intricato e pieno di verdini, sinceramente per quanto mi sia sforzato non sono riuscito a trovare il giusto feeling con questo tipo di bosco. La staffetta è l’unica gara di cui sono pienamente contento, principalmente per come mi giravano le gambe. Adesso avrò molto di pensare su come pianificare gli allenamenti e a cosa non è andato a questi JWOC. Tutto ciò resta sempre un esperienza positiva e che mi sprona a migliorare.”
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